Gli incel sono dei misogini

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Deusfur
        +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Amministratore
    Posts
    33,010
    Reputation
    +13,183

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (EricLauder @ 4/6/2023, 20:16) 
    CITAZIONE (gelointenso. @ 6/4/2023, 10:52 AM) 

    L'ho già letto, e così commentato:

    https://theindependentmanitaly.wordpress.c...nica-lanfranco/

    non ricordo se avevo già pubblicato, ma ecco un altro delirio di questa Lanfranco:
    www.ilfattoquotidiano.it/2023/11/2...schile/7363599/

    Dentro una scuola a parlare di violenza: anche qui ho trovato chi nega il problema del maschile
    L’aula magna della scuola è piena: sono circa in 200, tra ragazze e ragazzi del liceo Medi di Senigallia. Si parte con il minuto di silenzio in ossequio all’indicazione dell’attuale ministro. Troppo, troppo silenzio: vado dicendo e scrivendo da decenni che la violenza maschile sulle donne si nutre, tra l’altro, anche e proprio del silenzio. Dei vicini di casa, dei parenti, degli amici e delle amiche, della collettività. Siamo, ancora, a “tra moglie e marito non mettere il dito”

    Propongo quindi un’azione di rumorosa reciprocità: racconto dello slogan femminista usato nelle manifestazioni di piazza degli anni ’90 e dei primi del nuovo millennio, quando una voce lanciava la frase “Donna, lo sai la forza che hai?” e tutte ruggivano “Sì, lo so la forza che ho”. Propongo un cambiamento: che i ragazzi lancino la stessa domanda alle ragazze, che le ragazze rispondano così e che poi siano le ragazze a lanciare lo stesso interrogativo ai loro compagni maschi. Ma al posto di “forza” ci mettiamo “dolcezza”. Perché di forza, usata male, i maschi ne hanno fin troppa.


    ...progetto per le scuole Manutenzioni-Uomini a nudo...

    Chi fa formazione sa quanto siano importanti gli appuntamenti e i progetti nelle scuole e non solo: servirebbe una massiccia iniziativa, già partita malissimo a livello di governo, in tutte le scuole dove finalmente parlare sì, certo, di rispetto e affettività, ma anche e soprattutto di emozioni, corpi, sessualità, piacere (anche per le persone adulte, non solo per i ragazzi e le ragazze). Ma sembra che la parola “sessuale” collegata a quella educazione faccia parecchio paura. Così succede quello che leggiamo in cronaca: l’età media dello stupro si abbassa tra gli adolescenti e la violenza maschile sulle donne viene negata.

    Ribadisco che gli incontri a scuola sono importanti proprio per questo: il breve anno di interruzione della vita collettiva causato dal lockdown ha fatto prosperare in modo esponenziale la propaganda dei men’s right activist ed incel tra i ragazzi, e i risultati si vedono. Anche qui, in questo liceo che pure ha attivato un percorso di consapevolezza, c’è chi prende la parola per dire: “Sì, certo, brutto brutto quello che è successo a Giulia Cecchettin. Ma. Però. Comunque. Ci sono anche donne violente”.

    ...la locuzione violenza maschile sulle donne risulta insopportabile, suona come un’ accusa a tutti gli uomini invece che una constatazione della realtà. Violenza maschile sulle donne, non di genere, in modo vago.

    E siccome già è stato, ed è faticoso e difficile, introdurre il termine femminicidio, coniato per evidenziare il problema, perché non si tratta di sconosciuti squilibrati che ti uccidono nella notte buia, ma di parenti maschi assortiti che dicevano di amarti, figurati se aggiungere quell’aggettivo, quel “maschile” può essere tollerato.

    E’ uno dei punti cruciali di un bivio: fino a che l’educazione e la cultura patriarcale, dove tutte e tutti siamo dentro fino al collo, farà prosperare la negazione del problema maschile circa la violenza sulle donne avremo tonnellate di cordoglio, grandi onde emotive di sdegno, e poi via verso la prossima morta ammazzata, in famiglia.


    Si scopre ora che nelle scuole i ragazzi considerano ‘normale’ controllare il cellulare della fidanzata o vietare uscite senza la loro presenza o autorizzazione. Chi va nelle scuole lo sa da decenni. Insegnare il senso del limite agli uomini, fin da piccolissimi, non è limitare, vietare o impedire: significa offrire il margine e il confine sul quale costruire relazioni sane ed equilibrate, nelle quali sono valide e apprezzabili tutte le voci e i desideri in gioco. Insegnare ai maschi che si deve accettare un rifiuto, soprattutto da parte di una donna, è dare loro la libertà di stare in contatto con la parzialità del loro essere.

    È un grande regalo da fare a un figlio, o a un giovane uomo per guidarlo verso l’autonomia e fuori dal patriarcato. Intanto cominciamo da qui.


    IO NON HO PAROLE, SI COMMENTA DA SOLO. QUESTA VA NELLE SCUOLE A DIRE QUESTE COSE E SI LAMENTA CHE NON LA FA ABBASTANZA, CHE NON LE DANNO ABBASTANZA SOLDI E CHE ESISTANO SPAZI COME QUESTO, CHE PER LEI DOVREBBERO ESSERE CHIUSI E POSSIBILMENTE UNO COME ME ARRESTATO O DISTRUTTO, PER IL SOLO FATTO DI NON CONDIVIDERE LE TESI FEMMINISTE

    Edited by Deusfur - 26/4/2024, 02:50
     
    Top
    .
359 replies since 9/4/2020, 13:30   13610 views
  Share  
.