Questo non è un colletto ecclesiastico
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Raga, penso di non aver fatto mistero sul mio diario dei miei trascorsi con la depressione. 25 anni universitario con lavoretti in nero e vergine....ogni volta che leggo di episodi di suicidio non posso fare a meno di comprendere il carico di sofferenza che può provare una persona (non necessariamente uomo) per poi togliersi la vita. Il padre del mio Più caro amico si è impiccato due anni fa. Aveva l'età di mio padre. Ancora il mio amico fatica ad accettarlo. La madre tira avanti come può e suo fratello minore ha attraversato a sua volta un caso di depressione.
Non vivono nel lusso e il loro stile di vita è modesto. Il mio amico, 27enne, aveva voglia di lasciare la casa natale ma per motivi di forza maggiore, come potete immaginare, non può.
Abbiamo parlato del perché succede. Sembrava meravigliarsi quando gli spiegavo che i suicidi, paradossalmente, non vogliono morire. Bensì preferiscono il nulla alla sofferenza.
Io al contrario non riesco tutt'ora a spiegarmi come un evento tanto traumatico non abbia avuto effetto sul suo umore. È da sempre stato un ragazzo gioviale e incline al riso.
Lui mi ha risposto: "è la resilienza, se non impari a farti forza, sprofondi." Credo che lui abbia qualcosa che non tutti hanno. C'è chi la chiama fede, chi testardaggine. Io lo chiamo amore, amore per la vita. Ha quella capacità di ignorare la miseria e sperare che le cose migliorino anche a seguito di una sequela di 2 di picche così lunga...
Io ho una situazione più stabile: padre in pensione e genitori in salute, hobby e passioni. Ma la mia attitudine è sempre pessimista e se mi dedico a qualcosa che mi riesce bene non sono in grado di goderne se non per qualche minuto. Come un buon voto di un esame universitario.
Mi chiedevo se anche per voi fosse lo stesso. Dato che molti hanno una marcata sensibilità, forse c'è una qualche correlazione tra l'essere introspettivi e propensione al suicidio.
Leggo i post di Sentenza e mi faccio l'idea di cosa il mio amico intendeva con resilienza, per quanto vaga. Eppure non ce la faccio a maturare un atteggiamento di così irriducibile fiducia nei confronti dell'avvenire, mi spiego?
Per riallacciarmi al 3d, non sarà che la resilienza che tanto si ricerca in un uomo sia anche quel modello di aspettativa disattesa che spinge molti uomini a porre fine alle loro vite?
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