Teoria dell'economia sessuale (in aggiornamento)

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  1. Deusfur
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    Introduzione


    Il dibattito che affronteremo riguarda l’impiego dei modelli mutuati dalle discipline economiche, rispetto alle più diffuse griglie interpretative fornite dalla biologia o dalla politica, per tentate di analizzare determinate condotte.
    L’acronimo SET può indicare la teoria dell’economia sessuale ed è ciò di cui parleremo, ma può anche riferirsi alla teoria sociale dello scambio, che è un modello teorico più generale al cui interno è compresa la teoria economica della sessualità.
    Questa particolare teoria è quella impiegata e maggiormente accreditata nelle pagine redpill, incel e mgtow.
    La teoria dell’economia sessuale osserva la condotta sessuale degli individui e la considera come qualcosa che si verifica in un mercato (un luogo -anche in senso figurato- e al contempo anche il momento in cui vengono realizzati degli scambi). Seguendo questo modello teorico, uomini e donne svolgono il ruolo di acquirente e venditore: e le forze di mercato influenzano il prezzo proprio come farebbero in qualsiasi mercato. Avremo quindi nozioni e concetti come quello di domanda e offerta, o quello di esclusività e complicità tra acquirenti e venditori.
    Alla fine del testo, verranno inseriti dei link a degli articoli presi come riferimento per alcune osservazioni contenute nello scritto.
    Alcuni di questi articoli supportano questa teoria e altri la contrastano. E' importante rilevare che non si tratta di articoli di natura sperimentale, ma teoretica; con questo si intende dire che, sebbene citino studi sperimentali a sostegno di alcuni dei loro argomenti, il corpus delle tesi sostenute avrà un sostrato necessariamente valutativo (entreranno in ballo le proprie concezioni filosofiche, antropologiche, etc.): in ciò risiede la conflittualità dell'accettazione di un modello rispetto ad un altro ed è una caratteristica comune a tutte le attività conoscitive poste in essere nelle scienze umane.
    E' opportuno precisare che le riserve verso l'accettazione di questo modello teorico provengono dalle teorie femministe.
    Il materiale necessario per illustrare compiutamente questa teoria in realtà sarebbe molto più vasto di quello che qui verrà presentato. Per ragioni di chiarezza e brevità, ne verrà usata solamente una parte.

    Parte prima


    I modelli teorici che generalmente vengono proposti per spigare le relazioni uomo-donna assumono che le donne siano state sempre subordinate all’ordine maschile. O meglio, che il sesso femminile sia subordinato all’ordine maschile della società. Secondo alcuni autori, la natura di questa subordinazione è integralmente storica; tra coloro che negano la radice storica di questa subordinazione, abbiamo la schiera di coloro che la imputano a una matrice di natura biologica, ed altri che invece ritengono (gli strutturalisti alla Strauss) che tale subordinazione sarebbe dovuta al fatto che, poiché tutte le società umane si basano sulle leggi dello scambio, quello delle donne sarebbe stato lo scambio fondamentale tra i diversi gruppi.
    Il modello proposto in questo breve scritto, il SET, è una applicazione della teoria sociale dello scambio, ma come abbiamo anticipato è impiegato da gruppi (incel, redpill, mgtow) che si oppongono all'idea di una subordinazione delle donne agli uomini, soprattutto con riferimento alle società occidentali contemporanee.
    I quattro assunti generali di questa teoria sono:
    1) gli individui sono connessi in un mercato e le scelte individuali sono influenzate da costi e benefici;
    2) alla scarsità delle risorse corrisponde un cambiamento nel prezzo;
    3) i venditori competono l’uno con l’altro e occasionalmente anche gli acquirenti competono tra di loro;
    4) i soggetti che fanno parte di questo mercato cercano di massimizzare i loro risultati.

    Questa teoria considera la sessualità come un bene ed in base ad una serie di considerazioni ne assegna il possesso ad uno dei due sessi.
    Essa perviene alla conclusione che nelle società umane la sessualità femminile ha un valore, mentre quella maschile è considerata inutile.
    Date queste premesse, i rapporti sessuali tra esseri umani (uomini e donne) saranno possibili solamente se qualcosa verrà dato in cambio del sesso. Lo scambio (tra sesso e qualcos'altro) verrà reso possibile proprio da questa asimmetria tra il valore della sessualità maschile e quello della sessualità femminile. Gli elementi che saranno oggetto (la contropartita) di questo scambio saranno molteplici: considerazione, affetto, impegno materiale, regali e ovviamente soldi.
    Tuttavia, quando si fa riferimento al fattore monetario, non bisogna considerarlo come un fattore transazionale in senso stretto, anche se esso riveste in questa teoria un ruolo di rilievo. Questo modello teorico infatti cerca di analizzare le relazioni, non le singole transazioni. Per fare un esempio, quando si impiegano espressioni come "il prezzo del sesso", non si sta facendo riferimento ai soldi come ad una remunerazione per un rapporto prostituta cliente.
    L'aspetto controverso di questa teoria, e al tempo stesso cruciale, è la valutazione della sessualità come una risorsa tipicamente femminile: il tentativo di dimostrare questo assunto, sarà quindi di importanza vitale per la plausibilità della teoria stessa.

    Edited by Deusfur - 30/7/2022, 13:55
     
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