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Alcune considerazioni di Warrenn Farrell sul tema delle cariche militari, rivestite da uomini, e sulla natura di questo potere/responsabilità.
<<la politica dell'Agent Orange. Gli Stati Uniti riversarono sul Vietnam all'incirca 500.000 ettolitri di Agent Orange, un defoliante chimico che contiene diossina. In base a test di laboratorio effettuati sugli animali, pare che la diossina sia responsabile di malformazioni alla nascita, cancro, sterilità, predisposizione all'aborto, danni al fegato, al sistema nervoso e al sistema immunitario.[80] L'ammiraglio Elmo Zumwalt fu il responsabile della decisione di utilizzare l'Agent Orange. Forse nessun'altra decisione presa in guerra lasciò più profonde ferite sui nervi della nazione nel dopoguerra. Fu motivata dall'insensibilità del potere maschile? Vediamo. Zumwalt era contro la guerra in Vietnam. Gli fu comunque affidata la responsabilità delle forze navali in Vietnam. Dopo aver perduto centinaia di ragazzi, che cadevano nelle imboscate dei soldati vietnamiti nascosti nella fitta giungla, e dopo averne visti a centinaia tornare cadaveri, chiusi nei loro sacchi neri, apprese che 1'Agent Orange avrebbe potuto distruggere la giungla: non avrebbe più costituito un riparo sicuro, e quindi meno facilmente i suoi ragazzi sarebbero caduti nelle imboscate.[81] All'epoca Zumwalt non conosceva tutti gli effetti negativi dell'Agent Orange, ma ora ritiene che la decisione abbia salvato più vite di quante non ne abbia distrutte, nonostante tutto ciò che accadde in seguito. Zumwalt aveva da poco preso la sua decisione quando il figlio, Elmo Jr., fu esposto agli effetti dell'Agent Orange e contrasse il cancro. (Una generazione dopo, il nipotino nacque con varie malformazioni.) Quale fu la reazione di Elmo Jr.? Sottoscrisse alcune polizze di assicurazione e lottò per restare in vita in quei tre anni necessari affinché la famiglia potesse beneficiare dell'assicurazione.[82] Poi si accordò con il cognato perché staccasse la spina allo scadere dei tre anni. Voleva dare alla moglie tutti i vantaggi dell'assicurazione, risparmiandole tuttavia il tormento di staccare la spina. Pertanto predispose tutto in modo che un altro vivesse con quel tormento. Rimproverò suo padre? No. Dichiarò: «Sicuramente migliaia di individui, me compreso, sono ancora vivi grazie alla sua decisione di ricorrere all'Agent Orange».[83] Quando pensiamo alle massime autorità militari, immediatamente pensiamo al potere; raramente consideriamo l'inferno che vivono i vari Zumwalt del mondo che si ritrovano a dover prendere decisioni che portano alla morte i loro figli in nome di una causa in cui non credono. Nel corso della storia ci sono stati uomini che hanno dovuto vivere questo inferno poiché abbiamo delegato a loro le decisioni che avrebbero decretato la morte di un uomo affinché due potessero sopravvivere. Pochissimi provano una sensazione di potere quando devono spiegare questo ai genitori di un ragazzo morto. Eppure, come Dio chiese ad Abramo di sacrificare il suo unico figlio per dimostrare l'amore che portava a Dio, così Zumwalt sperimentò l'impotenza sacrificando il figlio per dare prova dell'amore che portava al suo paese.[84] Attualmente l'ammiraglio Zumwalt è consigliere speciale presso il dipartimento che si occupa dei veterani, e si dedica in particolare al problema dell'Agent Orange, essendo diventato uno specialista. Dopo un attento esame di tutti gli studi condotti sull'Agent Orange, Zumwalt redasse un elenco di ventisette malattie per le quali i veterani del Vietnam dovevano ricevere un indennizzo in quanto molto probabilmente provocate dall'Agent Orange.[85] Tuttavia soltanto per tre si è ottenuta l'approvazione. Perché? Zumwalt spiega che le industrie chimiche sono restie ad ammettere che la diossina provoca il cancro negli esseri umani perché è presente non soltanto nell'Agent Orange ma anche in molti prodotti commerciali; temono dunque di essere sottoposte a processi civili. Esistono comunque prove lampanti che tale resistenza va ben oltre le industrie chimiche. Nel 1987, il Center for Disease Contrai stava conducendo uno studio per determinare le connessioni esistenti tra l'Agent Orange e varie affezioni. Improvvisamente la ricerca venne interrotta, a quanto pare perché la strategia della Casa Bianca era di negare qualsiasi responsabilità federale. Anche questa decisione fu contestata dai veterani, i quali affermavano che tutti cercavano di negare quella connessione per timore della responsabilità che ne derivava. Governo e industrie chimiche si affrettarono a negare che quella fosse !a vera ragione. Chi è nel giusto? Ecco una indicazione. Quasi da un giorno all'altro terminò il decennio in cui la questione era rimasta a un punto morto. Un progetto di legge fu approvato, e per legge si dovette perciò provvedere all'indennizzo dei veterani del Vietnam esposti all'Agent Orange.[86] Sorprendentemente, alla Camera la legge fu approvata con 412 voti a favore e 0 contro.[87] Come mai? Saddam Hussein minacciava di ricorrere a sostanze chimiche o biologiche contro le truppe americane. Di colpo gli Stati Uniti vollero collegare al cancro l'Agent Orange e stabilire un precedente per garantirsi un rimborso, perché questa volta sarebbe stato Saddam Hussein a pagare il conto. Perciò quella legge prevedeva altri studi e garantiva un indennizzo.[88] In breve, quando fu chiaro che le industrie americane o il governo avrebbero dovuto probabilmente pagare il conto, si fece di tutto per negare il collegamento tra Agent Orange e cancro, onde evitare gli indennizzi. Quando fu chiaro che sarebbe probabilmente stato Saddam Hussein a pagare il conto, allora si fece di tutto per dimostrare quella connessione e stabilire un precedente, garantendosi il debito risarcimento. Forse non esiste esempio più significativo del nostro atteggiamento nei confronti della vita degli uomini. Chi è da biasimare? In ultima analisi, gli Stati Uniti siamo noi. Quando le donne chiedono di usare un prodotto chimico, che poi risulta dannoso (come nel caso del talidomide), creiamo l'atmosfera politica adatta a garantire alle donne di uscire vincenti dai processi che intentano. Quando agli uomini non resta altra scelta che esporsi ai prodotti chimici, esitiamo a risarcirli. Il movimento femminile ha trovato un'etichetta per l'esercito: «L'élite dei guerrieri».[89] In realtà, l'élite dei guerrieri, più che una classe d'élite è una classe di servitori, una «classe di morti». Quando Zumwalt scrisse un libro sulla sua esperienza, disse: «C'era un aspetto universale nell'essere un veterano del Vietnam, che condividevo con tutti gli altri: il nostro silenzio nel nostro servizio in quella guerra».[90] Scrivendo questo libro, il mio scopo, in qualche modo simile, è di far uscire gli uomini dall'isolamento, e quindi di allontanarli dalla droga, dal divorzio, dalla depressione e dal suicidio che sono le false alternative all'isolamento. Finora l'élite militare ha fatto ben poco per aiutare se stessa>>
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