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+1
.le donne non sono state escluse, molte di loro praticavano pittura, letteratura, poesia anche ad ottimo livello.
I nomi sono tanti ma non hanno mai raggiunto i vertici degli uomini.
In nessun campo.
I titoli di studio significano poco : oggi ce ne è una inflazione .
piuttosto c'èuna legge che non mente mai :
laddove la presenza femminile è grande, il prestigio e la forza socioeconomica di quel settore , decade-
Es , pubblica istruzione, sanità, ecc
Vogliamo guardare la politica ?
le donne al potere nella tarda romanica significarono declino, così come il sultanato delle donne iniziò la decadenza dell' impero ottomano,la femminulizzazione dell' urss prtò alla sua disfatta, idem per la Fancia prerivoluzionaria ( le varie madame Du Barry, ecc )
non dobbiamo esagerare con posizioni che poi non sono sostenibili.
Non ho detto che le donne "sono state escluse da tutto" né che fossero oppresse (come genere); ma è innegabile che il domino del pubblico fosse maschile.
Fino agli 60 non potevano entrare in magistratura e se una femminista ti risponde così, ti smentisce (se presenti la tua affermazione nei termini di cui sopra).
Se invece la presenti nei termini che ho illustrato io, sganci il discorso dell'accesso alla sfera pubblica da quello sull'oppressione.
Il dominio pubblico era maschile , questo è vero ma era la società del tempo che non permetteva a molte persone, compresi gli uomini, di studiare.
per es, il suffragio non era universale, anche molti uomini ne erano esculsi, anche se poi venivano lo stesso chiamati alle armi.
le regine, principesse, badesse, letterate , pittrici, c'erano anche una volta.
Certo , gli uomini erano in maggioranza ma la cura della casa e della progenie era senza dubbio più impegnativa di oggi.
Non entravano in magistratura ma non andavano in guerra ed erano esentate, come anche oggi, da attività pesanti o pericolose.
Non possono parlare di 2000m anni di oppressione perchè non è vero.
Che le donne portino a decadenza, anche nelle professioni,. è ben descritto da Eric Zemmour , nel suo libro l" l' uomo maschio " , che credo sia stato ristampato recentemente sotto altro titolo.
Comunque capisco la tua impostazione del discorso che sostanzialmente condivido.
Io sono per la maggior libertà possibile per tutti : però ci deve essere la responsabilità e non il privilegio
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+1 .
Quello che più importa non è se le donne avessero accesso come gli uomini alla vita politica amministrativa, alle arti e scienze, ma se avessero voluto averne accesso o no. Ora le donne si può dire che abbiano raggiunto la piena emancipazione eppure sembra che non siano altrettanto motivate alla carriera, alle materie scientifiche come l'uomo, non è un qualcosa che riguarda l'intelligenza, è un indole che le donne hanno diversa, sono più pratiche, pensano ai bisogni più materiali, se trovano un marito benestante mediamente raggiungono la loro dimensione ideale, possono dedicarsi a fare le mamme, coltivando i loro passatempi che solitamente sono alquanto frivoli. Magari lavorano anche, ma essere bravi nel lavoro, l'eccellere in qualcosa non penso siano desideri femminili tipici quanto più dell'uomo, quindi bisogna anche considerare questo . -
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Ortega fu esiliato dal dittatore Franco.
Non ho detto da nessuna parte che la barbarie si misura dal tasso di violenza sulle donne.Ho detto che i giovani (non solo i maschi) vengono definiti da Ortega barbari verticali (generazionali) perché non hanno ancora assimilato la civiltà e oggi nessuno gliela trasmette anzi si fa di tutto, a scuola e in famiglia, per educarli come barbari.
Ortega parla di predazione delle donne di altre popolazioni, come fenomeno non costante nell'antichità, che conosceva già strutture familiari e ordine pubblico, ma limitato solo a brevi periodi di guerra o invasione.
Tra le pratiche barbare c'è ovviamente la violenza sulle donne (ma anche quella sugli uomini, le aggressioni verbali e fisiche ecc.) concetto che tutti i veri attivisti maschili danno per scontato.. -
.Quello che più importa non è se le donne avessero accesso come gli uomini alla vita politica amministrativa, alle arti e scienze, ma se avessero voluto averne accesso o no. Ora le donne si può dire che abbiano raggiunto la piena emancipazione eppure sembra che non siano altrettanto motivate alla carriera, alle materie scientifiche come l'uomo, non è un qualcosa che riguarda l'intelligenza, è un indole che le donne hanno diversa, sono più pratiche, pensano ai bisogni più materiali, se trovano un marito benestante mediamente raggiungono la loro dimensione ideale, possono dedicarsi a fare le mamme, coltivando i loro passatempi che solitamente sono alquanto frivoli. Magari lavorano anche, ma essere bravi nel lavoro, l'eccellere in qualcosa non penso siano desideri femminili tipici quanto più dell'uomo, quindi bisogna anche considerare questo
E' stato dimostrato che in Norvegia, dove le donne non hanno certo limitazioni di accesso al lavoro, scelgono alcune professioni e non altre. E questo in un contesto globale in cui si fa di tutto per farle diventare programmatrici, pugili e generalesse.. -
.non dobbiamo esagerare con posizioni che poi non sono sostenibili.
Non ho detto che le donne "sono state escluse da tutto" né che fossero oppresse (come genere); ma è innegabile che il domino del pubblico fosse maschile.
Fino agli 60 non potevano entrare in magistratura e se una femminista ti risponde così, ti smentisce (se presenti la tua affermazione nei termini di cui sopra).
Se invece la presenti nei termini che ho illustrato io, sganci il discorso dell'accesso alla sfera pubblica da quello sull'oppressione.
Il dominio pubblico era maschile , questo è vero ma era la società del tempo che non permetteva a molte persone, compresi gli uomini, di studiare.
per es, il suffragio non era universale, anche molti uomini ne erano esculsi, anche se poi venivano lo stesso chiamati alle armi.
le regine, principesse, badesse, letterate , pittrici, c'erano anche una volta.
Certo , gli uomini erano in maggioranza ma la cura della casa e della progenie era senza dubbio più impegnativa di oggi.
Non entravano in magistratura ma non andavano in guerra ed erano esentate, come anche oggi, da attività pesanti o pericolose.
Non possono parlare di 2000m anni di oppressione perchè non è vero.
Che le donne portino a decadenza, anche nelle professioni,. è ben descritto da Eric Zemmour , nel suo libro l" l' uomo maschio " , che credo sia stato ristampato recentemente sotto altro titolo.
Comunque capisco la tua impostazione del discorso che sostanzialmente condivido.
Io sono per la maggior libertà possibile per tutti : però ci deve essere la responsabilità e non il privilegio
Proprio per questo bisogna sganciare il riconoscimento dell'esclusione dal dominio del pubblico (che le donne partivano -per altro insieme alla quasi totalità degli uomini, ma qui non importa, visto che stiamo parlando degli universi simbolici-) da una situazione di presunta oppressione derivante da questa circostanza (che va esclusa, per le ragioni che conosciamo).. -
+2 .
capisco e sono d'accordo. Per altro, la mia visione della q.m. è per una parità di partenza tra tutte le persone, uindi anche tra uomini e donne.
però poi non devono esserci ostacoli contro una parte e cioè l' uomo.
Volere la donna libera non deve significare attaccare e avvilire l' uomo.
Anche moralmente : a me non piace che si offenda una donna perchè magari è grassa però a maggior ragione non tollero chè si facciano battute e si rida perchè uno ce l'ha piccolo o perchè è calvo, ecc. tipo tuuti gli uomini violenti, o incapaci , ecc
Es per tutti, quel mostro della Littizzetto pagati coi soldi del canone ( cvhe io non pago più ). -
Eric Lauder+1 .
User deleted
Franco ce l'aveva con parecchi, comunisti compresi, e quindi?Non ho detto da nessuna parte che la barbarie si misura dal tasso di violenza sulle donne.Ho detto che i giovani (non solo i maschi) vengono definiti da Ortega barbari verticali (generazionali) perché non hanno ancora assimilato la civiltà e oggi nessuno gliela trasmette anzi si fa di tutto, a scuola e in famiglia, per educarli come barbari.
Ortega parla di predazione delle donne di altre popolazioni, come fenomeno non costante nell'antichità, che conosceva già strutture familiari e ordine pubblico, ma limitato solo a brevi periodi di guerra o invasione.
Tra le pratiche barbare c'è ovviamente la violenza sulle donne (ma anche quella sugli uomini, le aggressioni verbali e fisiche ecc.) concetto che tutti i veri attivisti maschili danno per scontato.
Dovendo fare un esempio, però, hai citato proprio la violenza sulle donne.
Immagino che le femministe invece quando debbano fare un esempio di pratiche barbare citino la violenza sugli uomini, o gli infanticidi, o la circoncisione rituale, vero?
Immagino che non solo citino ad esempio la violenza sugli uomini, ma che se una "finta" femminista le contesta le rispondano: "ho fatto l'esempio della violenza sugli uomini perché la violenza sulle donne è un concetto che noi vere femministe diamo per scontato!"
In vita mia non ho mai visto dal vivo un uomo che si preoccupa delle "aggressioni verbali": neanche uno. Neanche il mio barbiere che è gay.Oggi i giovani (immigrati compresi) non vengono più integrati in una civiltà, ma viene incoraggiata la barbarie anche negli adulti con conseguenze ancora inimmaginate di caos sociale. Per esempio il tasso di violenze sulle donne da parte degli immigrati è altissimo (Svezia, Germania...) anche se nascosto come ammesso da ufficiali di polizia.
Edited by Eric Lauder - 19/3/2021, 14:42.
LGBT, sedicente attivista maschile, fa apologia di stupro e danneggia noi tutti |
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