Stesso forum, solo un anno di distanza (2017-2018), due letture totalmente differenti.

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    Questo è un articolo del 2017: www.linkiesta.it/2017/10/vi-sentit...tre-ossessioni/

    Se è vero che il sole bacia i belli, c’è un angolo della Rete dove è sempre notta fonda. È il forum dei brutti, punto di riferimento per chi ha un problema con il proprio aspetto fisico. A migliaia discutono, si scambiano foto e consigli. A volte scoprono che la bellezza è una qualità sopravvalutata

    Chiedono suggerimenti, si scambiano consigli, ognuno racconta le proprie esperienze. Tutto rigorosamente online. Se è vero che il sole bacia i belli, c’è un angolo della Rete dove è sempre notte fonda. È il forum dei brutti, punto di riferimento per gli italiani che hanno problemi con il proprio aspetto fisico. Ormai è un’istituzione. Si contano 4mila utenti iscritti, ma i visitatori anonimi sono molti di più. Quasi 10mila ogni mese. Banditi fascino e bellezza, gli anonimi racchi si incontrano sul web. Parlano liberamente e si confrontano al riparo della propria username, senza metterci la faccia. E per chi si considera brutto è già un bel vantaggio.

    Bassi e sproporzionati, pochi capelli in testa, quel naso sempre troppo pronunciato. Sono quasi tutti maschi, chissà perché. E tra loro molti giovani. Di argomenti da trattare ce ne sono in abbondanza. Le discussioni aperte sono oltre 15mila, ben 370mila i messaggi contenuti in archivio. Brutti sì, ma educati. Per i nuovi arrivati c’è un apposito spazio. Messo da parte l’imbarazzo, ci si presenta alla comunità antiestetica raccontandosi in poche parole. Non tutte le conversazioni sono prive di conseguenze emotive per chi legge. Parlando del proprio aspetto fisico c’è chi non nasconde la propria amarezza e chi si butta giù. Ma anche chi la prende con ironia. Le discussioni vere e proprie si dividono in tre grandi capitoli: rapporti sociali, look ed estetica e “una vita da brutto”, uno spazio generico in cui parlare di tutto il resto. «Le nostre esperienze, i nostri giorni, la routine, la nostra vita. Tutto a ruota libera».


    Il tema di fondo è tutt’altro che banale. Al netto di facili ironie, la bruttezza è un’illusione. Gli ideali estetici cambiano in base alle epoche e alle culture. Senza considerare che alcuni parametri restano del tutto soggettivi. Se ne era accorto qualche secolo fa Voltaire, che giustamente scriveva: «Chiedete a un rospo cos’è la bellezza, il vero bello. Vi risponderà che consiste nella sua femmina»

    Il tema di fondo è tutt’altro che banale. Al netto di facili ironie, la bruttezza è uno stato dell’anima, prima che fisico. Ma anche un’illusione. Gli ideali estetici, è noto, cambiano in base alle epoche e alle culture. Senza considerare che alcuni parametri restano del tutto soggettivi. Se ne era accorto un paio di secoli fa Voltaire, che nel suo dizionario filosofico giustamente argomentava: «Chiedete a un rospo cos’è la bellezza, il vero bello. Vi risponderà che consiste nella sua femmina, coi suoi due begli occhioni rotondi che sporgono dalla testa piccola, la gola larga, il ventre giallo, il dorso bruno». Tema controverso, insomma. Un certo Umberto Eco all’argomento ha dedicato addirittura un libro, Storia della bruttezza. Un’analisi storica del concetto, declinato dal grande scrittore nel brutto in sé, il brutto formale e il brutto artistico.


    Eppure in una società dove la bellezza è tutto, essere brutti diventa un problema. Nelle discussioni sul forum se ne trovano testimonianze a profusione. Problemi di socializzazione, timidezza, difficoltà a relazionarsi con l’altro sesso sono conseguenze piuttosto diffuse. Non mancano i racconti degli anni della scuola e delle prese in giro, che per molti brutti, o presunti tali, restano una pietra miliare del proprio sviluppo. E poi ci sono i brutti per finta, quelli che magari sono solo un po’ troppo severi con se stessi. Una recente discussione si dilungava proprio sul concetto di dismorfofobia, «l’ossessione per un difetto immaginario dell’aspetto esteriore». I malati di palestra e gli utenti con la fissazione dell’estetica sono, del resto, piuttosto numerosi. C’è chi si vede brutto dal vivo ma bello in foto, chi si piace davanti allo specchio ma non in video…. Molti, c’è da scommettere, non hanno alcun problema nell’aspetto. Bassa autostima e insicurezza la giocano da padrone.

    Tra tante delusioni, non manca qualche messaggio di speranza. Dopotutto la bellezza, oltre che soggettiva, è una qualità fin troppo sopravvalutata. Il poeta e pittore Salvator Rosa lo diceva già nel Seicento: «Innamora più una graziosa bruttezza, che una beltà soverchiamente sostenuta»

    I problemi fisici, più o meno reali, vengono messi in piazza e discussi apertamente. Mille sfumature di bruttezza. «L’acne mi ha stravolto la faccia», si lamenta uno. E giù riferimenti a calvizie, asimmetrie facciali, obesità. Qualcuno va anche oltre. «È da un annetto – racconta un altro utente – che la cartilagine della parte destra della punta del mio naso si è indurita». Le frustrazioni vengono condivise: non è raro imbattersi in discussioni in cui i partecipanti raccontano da quanto tempo non hanno una relazione stabile o rapporti con l’altro sesso. L’immagine, va da sé, è l’unico parametro di riferimento. Ci si scambiano fotografie, si chiedono valutazioni sul proprio aspetto. Si danno e si ricevono voti per quantificare la bruttezza, propria o altrui. «Sono sul 5,5», «Quello è un 8», «Ho incontrato una ragazza sul 7». Tra tante delusioni, non manca qualche messaggio di speranza. «Chi ci vieta di fare una vita normale?» scrive un frequentatore del forum. «Mica è vietato vivere come un essere umano. Possiamo anche cercare di migliorarci esteticamente, per quel poco o tanto che possiamo fare. È inutile piangersi addosso, tanto non ci sarà nessuno a tenderci una mano, tiriamo fuori le palle e facciamo vedere a sti fighetti che sono loro a dover stare chiusi in una casa». Dopotutto la bellezza, oltre che soggettiva, è una qualità fin troppo sopravvalutata. Il poeta e pittore Salvator Rosa lo diceva già nel Seicento: «Innamora più una graziosa bruttezza, che una beltà soverchiamente sostenuta».
     
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    Come potete vedere, non si fa riferimento a misoginia, terroristi in erba, incel, repdill (che pur erano termini conosciuti nel forum, anche se non si usavano).
    Bene, un anno dopo: https://www.linkiesta.it/2018/05/incel-gli...-piu-pericolos/

    Non solo Alek Minassian, lo stragista di Toronto. La sottocultura Incel (uomini celibi loro malgrado) non alligna soltanto nei paesi anglosassoni. Si sta diffondendo sempre più anche in Italia, sul dark web e non solo. Chi sono, cosa scrivono e cosa fanno gli ”uomini che odiano le donne”

    dalla pagina Linkedin di Alek Minassian



    È negli Stati Uniti che gli “Incel” (Incel sta per Involuntary Celibate, tradotto: chi non riesce a scopare) dalle chiacchiere fomentanti odio online sono passati all’azione. Con varie stragi. L’ultimo è Alek Minassian, 25 anni, che ha investito e ucciso 10 persone (ferite altre 13) col suo furgone a Toronto. Poco prima di farlo ha pubblicato un post su Facebook in cui scriveva di ideologia Incel e di Elliot Rodger, il vate 22enne che nel 2014 uccise sei persone (e ne ferì 14) vicino al suo campus universitario a Santa Barbara, per poi spararsi in macchina. La stessa macchina dalla quale, poco prima della carneficina, ha registrato e postato un video su Youtube – la sua faccia è illuminata dal sole che sta tramontando, e lui, intervallando il discorso con risatine malefiche (proprio come se fosse il cattivo di un cartone animato, forse è per quelle risatine infantili che nessuno ha mosso un dito), promette vendetta per la sua verginità subita, ingiusta, criminosa, crudele. Rodger ha anche lasciato ai posteri un memoir di 200 pagine che lo ha consacrato figura di riferimento, vittima suprema, ma anche vendicatore supremo.


    Gli Incel sono sempre di più, una comunità chiusa, con le loro regole e i loro programmi d’azione. Negli anni si sono talmente radicalizzati che non esiste quasi più confronto con la realtà, non ci vogliono nemmeno più provare ad abbordare una donna – parlano solo fra loro. A parte l’impossibile piramide della bellezza da scalare e alcuni termini che si possono imparare, i mantra Incel sono impossibili da capire per un estraneo perché fanno parte di un sistema ideologico complesso e sigillato. Ci sono sottogruppi Incel per i quali il punto non è nemmeno più la bruttezza: le categorie diventano arbitrarie e ontologiche. Allora ci si fissa, per esempio, sulla mandibola/simbolo di virilità.


    Ci sono sottogruppi Incel per i quali il punto non è nemmeno più la bruttezza: le categorie diventano arbitrarie e ontologiche. Allora ci si fissa, per esempio, sulla mandibola/simbolo di virilità

    I “Mike Mewers” studiano da anni le pubblicazioni dell’ortodontista britannico Mike Mew sulle plastiche alla mandibola in grado di accentuarne la linea. E giù di guide e tutorial per praticarsele da soli con trapani che inchiodano i denti a dei ferri, botte da dare in certe parti della mandibola a cadenza regolare con un martelletto apposta (due o tre volte alla settimana, dipende da quanto sei messo male) – pare che colpendolo l’osso si inspessisca. Morale: video con Incel dalle facce tumefatte che inveiscono contro i loro smartphone, ancora più arrabbiati, e ancora più brutti. Per i meno coraggiosi ci sono cose sempre sadiche ma meno truculente come spingere la lingua contro il palato per lunghi periodi di tempo, o masticare gomma dura. Dalla mandibola ai polsi.


    I “Wristcel” (“polso” più suffisso “cel” di Incel) soffrono perché hanno i polsi troppo sottili, e se li misurano continuamente guardando tabelle iper-dettagliate fino all’ossessione. Il passaggio dalla mitologia del confronto del pene – pratica tradizionale degli spogliatoi e dei bagni pubblici notturni – a quello dei polsi sui forum dice molto del passaggio storico in cui viviamo. Ma anche il vate Rodger apparteneva ad un sottogruppo di non brutti (era un bel tipo) ma particolari. Quello degli “Hapa” (un prestito inglese di “half” all’hawaiano che significa essere qualcosa di ridotto, appunto “essere a metà”), Incel figli di coppie miste con padre caucasico e madre asiatica (mai l’inverso) che hanno internalizzato il razzismo e la marginalizzazione sessuale della madre per i suoi consanguinei – provata dal fatto che abbia sposato un caucasico.

    Nel video del vate Rodger, come in tutti i forum Incel, si parla di sangue e ossa, vendetta e morte, ma anche delle proprie ansie e paranoie, della vita piena solo di desideri inappagati, solitudine e tristezza. Il punto è sempre lo stesso: nessuno mi ama. Allora io odio. I loro post saranno allucinanti e tossici ma se sei bruttissimo e le donne ti schifano da quando hai dieci anni fai veramente una vita poco degna di essere vissuta, pare. E se non è per bruttezza è comunque per emarginazione o rifiuto che si trasla sul polso piccolo, sulla mascella poco maschile, sulla razza poco definita. Un’insicurezza che diventa feticismo, oggetto particolare da provare a migliorare, per non rimanerne schiacciati. E che, dall’altra, diventa rigida teoria universale, serie di termini specifici, linguaggio per iniziati, contro il modello estetico contemporaneo, la massificazione dell’immagine, la dinamica degli influencer. Si sa, gli Incel odiano le donne. Le odiano non per partito preso ma perché non riescono (qualunque sia il motivo) ad avere una relazione con loro. Odiano perfino le cesse obese (CO): le uniche con le quali pensano che potrebbero avere una speranza, seppur flebile.

    E giù di guide e tutorial per praticarsele da soli con trapani che inchiodano i denti a dei ferri, botte da dare in certe parti della mandibola a cadenza regolare con un martelletto apposta (due o tre volte alla settimana, dipende da quanto sei messo male) – pare che colpendolo l’osso si inspessisca

    Nel Forum dei Brutti, pionieristico sito in cui pascolano sporadicamente o vivono letteralmente alcuni degli “Incel” italici (since 2008), si possono trovare pamphlet intriganti sulla categoria, uno su tutti quello di Barbafisso che fra un verso e l’altro scrive: “Sembri un maiale mescolato a un verme e ti toglierei a calci in faccia quella espressione deficiente di finta beatitudine da buddha ritardato”. Leggi cose come questa e ti chiedi se questa rabbia resterà (solo) sulla pagina nera del Forum. Saranno davvero solo degli sfigati che scrivono atrocità per fare gruppo, per sfogarsi e sentirsi meno soli? In fondo, non siamo pazzi come gli americani, ci diciamo.

    Ma anche per questo gli Incel d’Italia hanno una risposta: “Se non passiamo all’azione come hanno fatto gli americani sembreremmo dei codardi tutto fumo e niente arrosto. Armiamoci”. Il Forum, effettivamente, è sempre più americanizzato – l’american way of life colonizza proprio tutto, pure l’american way of bruttezza abbiamo adesso. E gli americani sono particolarmente ironici, ma anche crudelissimi. Ci sono quelli che si sentono realizzati a non far passare una donna per prima in fila, a non farla sedere sul bus, a non aprirle la porta (è così che si sentono “empowered”); c’è pure chi dà indicazioni stradali sbagliate ad un’asiatica che sta andando a trovare il fidanzato tedesco perché solidarizza con tutti gli asiatici che ha rifiutato – e la manda dalla parte opposta per farle perdere l’aereo. Simpatici burloni.

    L’unica speranza Incel sembra essere il ritorno alla società patriarcale in cui non sarà più permesso scegliersi il partner. E la violenza. In tutta questa burlonaggine, ecco comparire le derive incestuose (“Mia mamma, quella troia idiota, si rifiuta di fare sesso con me sapendo che facendolo allevierebbe il mio dolore”) , necrofile (“Il sesso è una risorsa femminile, ma gli organi sono una risorsa umana. Veniamo da un sistema che scambia risorse per il bene comune”. “La fica di una donna può essere usata fino a due giorni dopo la sua morte. Solo così le risorse non andranno sprecate”. “Donate la vostra vagina. Niente andrà sprecato, e la sofferenza degli Incel diminuirà”), pedofile (“L’età del consenso deve essere abbassata almeno ai 9 anni”). Certi hanno legami con l’alt-right e l’Islam, in molti si convertono: ammirano i terroristi islamici, dicono cose come “Anche loro sono mossi dalla frustrazione sessuale a causa della loro religione. Noi nemmeno per religione, solo per colpa delle donne killer”. Un post-reminder le ammonisce tutte: sesso e intimità possono salvare delle vite – ma le donne se ne infischiano, continuando a comportarsi da serial killer. Non dovesse avvenire la rivolta dei maschi beta su scala mondiale, ci penseranno scienza e tecnologia: secondo la teoria Incel, infatti, creazioni come la pillola anticoncezionale maschile, l’utero artificiale, androidi sessuali realistici, renderanno le donne finalmente degli esseri “obsoleti”.
     
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    La risposta che a suo tempo abbiamo dato alla Montebello, la si può trovare qui: #entry642613889
    Montebello che si è rivelata essere un personaggio interessato solamente al trash, alla visual, e per nulla interessato seriamente ai temi sociali.
    Ma lasciamo stare, non ho aperto questo post per parlare di lei (ognuno del resto ha il diritto di essere ciò che è).

    L'ho aperto per fare notare come lo stesso identico forum, dalla stessa identica testata, riceva due letture totalmente differenti.
    Cosa è cambiato nel frattempo?
    Che i media italiani, in una endiadi di sforzo intellettuale, hanno iniziato a copiare gli articoli della stampa mainstream d'oltreoceano (il meglio del meglio).
    Cosa ha prodotto il proliferare di questi articoli, lo sappiamo. Utenti che non si definivano in alcun modo che hanno iniziato, per i motivi più diversi, a definirsi incel, l'invasione di troll nei forum, la creazione di pagine fb a tema (per lo più trolling) e qualche utente che invece ha preso la cosa sul serio e si è trovato nel mezzo di una battaglia difficilissima... Ha causato anche il fatto che un ragazzino, magari privo di identità, legge un articolo in cui parla dell'"ideologia degli incel", legge la rappresentazione che nell'articolo viene fatta di quella fantomatica ideologia, decide che quella può essere la sua identità e inizia a definirsi "incel, misogino e redpillato", dove prima dell'articolo, se avesse trovato un forum, non sarebbe di certo stato un foum in cui gli utenti avevano alcuna una ideologia o un nome attraverso cui si identificavano.
    Ora, cosa succede se questo ragazzino trova un forum come questo? Viene bannato.
    Ma questo non gli impedirà di crearne uno suo, o un gruppo telegram, o un altro in cui verrà accettato, o quello che è.
    E' tutto questo non sarebbe mai accaduto se i media, i vari blogger, iniziando a scopiazzare la stampa popolare statunitense, non avessero iniziato a parlare -inventandoseli- degli "incel che hanno l'ideologia e odiano le donne".
     
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2 replies since 29/3/2021, 01:52   723 views
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